Le origini del Prosciutto di Parma

A differenza di ciò che si può pensare, il Prosciutto di Parma trova le sue origini secoli addietro. Le prime testimonianze sul “perna” (termine latino per identificare il prosciutto) risalgono infatti al secondo secolo a.C. con M. Porcio Catone, che nella sua opera “De Agri Coltura” (160 a.C.) descrive la tecnologia di produzione del prosciutto in uso tra gli abitanti della Gallia Cisalpina (territorio che comprendeva Parma).

Varrone nel 37 a.C. nel “De Re Rustica” scrive della tradizione parmense di allevare grandi mandrie di maiali e presenta i Galli come abili lavoratori di carni suine.

Durante il corso della storia molti altri autori scrissero sul prosciutto e sulla sua lavorazione, tra questi Polibio, Strabone, Orazio, Plauto e Giovenale.

Altre fonti letterarie sono il “Libro de Cocina” della seconda metà del Trecento, un menu di nozze del 1589 e un testo del Nascia, cuoco di Ranuccio Farnese (Duca di Parma) della seconda metà del diciassettesimo secolo.